“Forrest Gump” è la trasposizione cinematografica di un libro di fantasia scritto da Winston Groom. Alcune delle scene più belle e poetiche che molti ricorderanno sono dedicate ad una corsa attraverso l’America in cui Forrest fugge verso il proprio destino impersonando il processo di catarsi di una società intera che non può, non sa e non vuole lenire la sofferenza del singolo.
Forrest cerca di espiare, quindi, le colpe di un’intera società. In molte storie c’è un fondo di verità e anche questa è ispirata ad una storia vera in cui nella realtà, “un Cristo” cercò di lavare le colpe e la coscienza di una società intera raccogliendo milioni per alimentare una giusta causa che potesse silenziare la coscienza dei molti. Il nostro Forrest non lava colpe, non accetta denari e non permette che si faccia mercato di indulgenze: è un uomo gioioso!
E’ anche un testardo, già servitore dello Stato (di quello che fu) e sempre difensore dell’idea di Stato come dovrebbe essere; forse, a suo modo, crede di servire ancora lo Stato in cui ha creduto lui: sente di denunciarne colpe e omissioni, portando alla luce le cicatrici di coloro che una volta appartenevano al Popolo Italiano ma che ora sono oramai trasformati in sudditi. Ed è questo a rendere più insopportabile il peso di coloro che credono di avere una coscienza pulita perché mai usata.
Caro Paolo, qualcuno vorrebbe impedirti di fare il tuo viaggio perché se altri cominciassero ad imitarti diventerebbe un problema: il punto è che il Popolo ha già cominciato. Gli umili di cuore sono con te e incrociano la tua via anche alcune cassandre (eternamente evitate come la peste) che non si danno pace e che vedono la sofferenza intorno a loro e in loro stessi. Questi sono i “per sempre dannati”, persone che perdoneranno il male fisico ma non dimenticheranno mai la sofferenza interiore che hanno patito. Feriti nell’animo e defraudati nel diritto, alienati dai propri affetti, scemi della propria dignità: sono Spiriti eletti e spiriti danzanti accompagnati da qualche Eroe Folle.
Non stanno con te, fanno finalmente quel che fai tu lungo il tuo stesso percorso, avevano solo bisogno di crederci abbastanza!

Ed è così che si arriva alla prima stazione, l’illegalità tenta di fermarti e di fermare quelli che cominciano a fare come te.
Nel film, Forrest era ferito e sentiva l’esigenza di correre come se volesse sentire fisicamente una sofferenza che era solo mentale, aveva bisogno di segni esteriori i segni e le ferite del proprio spirito. Tu e la tua gaiezza diluite la forza del nemico in un bicchiere di ironia in cui mescoli l’estemporaneità della commedia dell’arte (ascoltate gli ultimi 5 secondi se non mi credete, quando sincero “arrivederci” poi educatamente ritirato 🙂 ).
C’è chi incanala la propria sofferenza verso un mare profondo e vi annega. Chi, invece, ha il coraggio di partire e di andare verso una meta, qualunque essa sia: è appunto il viaggio che insegna, il tuo è verso Roma, e il raggiungimento della meta vi ricama solo la parole “fine”. Chi guarda avanti corre verso il cambiamento, e non torna mai a casa nelle stesse condizioni in cui è partito, combatte se stesso e la voglia insita nell’essere umano di accontentarsi, di abbandonarsi, di soccombere.
Forrest non ti dico “Stai sereno”, oramai porta male, ti dirò “Stai Attento”, anzi “Stiamo Attenti” perché tra poco sarò li con te anch’io, come gli altri. Chi è partito sentirà crescere mano a mano un’energia che diventerà incrollabile, l’energia lo renderà inarrestabile. E allora andiamo Forrest! Mi raccomando, se uno si attarda troppo, siamo solidali e rallentiamo un poco e se invece comincia a correre sorridiamo e aumentiamo l’andatura, proviamo ad arrivare al traguardo tutti, come un sol uomo, una sola Umanità, abbracciati, insieme, come una sola Patria!
Viva L’ITALIA !
Koinonikon
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