What is KOINE’..
Parliamo per mezzo delle azioni che esplicano e descrivono quello che siamo e solo a volte, quel che vorremmo essere… Il nostro limite sono I TROPPI PRECONCETTI CHE COME MIGLIAIA DI LINGUE DIFFERENTI CI IMPEDISCONO DI COMUNICARE. Migliaia di anni fa sarebbe stato impossibile per due contadini, uno Persiano e uno Greco, non capirsi se entrambi avessero mostrato all’altro una mano tesa ad offrire, un sorso d’acqua e un sorriso… oggi invece, che dovremmo sapere molto di piu’ l’uno dell’altro, i nostri preconcetti e le piu’ egoistiche paure ci tengono ancorati al fondo senza permetterci di galleggiare e di prendere aria con i sensi appannati e i movimenti rallentati da uno sforzo enorme per rimanere vivi, solo sopravvivere come ombre… IL SEGRETO E’ LA CONOSCENZA, capire cio’ che siamo, cio’ che e’ nella sua interezza la COMUNITA’ UMANA, senza confini o bandiere per accorgerci finalmente che NESSUN POPOLO E’ SOLO e noi siamo tutti INSIEME… KOINE’
Bene signori. Pare che ci sia comunione di intenti fra Voi e me. La koinè ellenikè fu un mezzo per riunire sotto una stessa lingua più civiltà ben differenti fra loro. E se si accetta l’assioma che sancisce l’importanza della diversità come costante afflusso di usi, costumi, tradizioni differenti dai nostri, e che non costituiscono altro che un naturale completamento della cultura autoctona, allora lì c’è koinè, lì c’è una vera comunità e non la continua lotta del singolo contro il singolo, la prevaricazione del forte sul debole, del ricco sul povero, nella continua, estenuante e vana speranza di emergere illesi da quanto sta accadendo oggi nel mondo. Nel 1822 Manzoni dedicava il primo coro del suo capolavoro tragico, l’Adelchi, alla vana speranza del popolo italico. Era l’VIII sec. d.C. e l’Italia si apprestava a passare da una dominazione straniera all’altra. Trasponendo ad oggi il significato intrinseco e simbolico di quello scritto, potremmo anche noi auspicare di abbandonare questo sistema economico basato sullo sfruttamento delle classi (e delle civiltà, permettetemi) subalterne, per acclamare un nuovo sistema fondato sul principio dell’uguaglianza, magari non economica, seppur sociale? E se non comincia dal principio di comunicazione, dal principio e dall’intento più nobile di Koinè, appunto, mi chiedo, da cosa mai comincerà questo nuovo percorso di democrazia globale?